Da qualche mese il
sistema bancario è sotto l'occhio del ciclone, le persone hanno cominciato a
rendersi conto che nel bene e nel male, è lì che si annidano molti dei problemi
che abbiamo, ma nessuno capisce perché.
La questione
ha cominciato a chiarirsi soprattutto quando per la prima volta nel 2012, Sir
Marvyn King, Governatore della Bank of England, ha ammesso che nella creazione
di denaro, il ruolo di gran lunga maggiore viene svolto dalle banche private, e
non, come è scritto in molti testi di macroeconomia, dalle Banche
Centrali.
Questo fatto
sarebbe stato evidente a tutti, se solo si fossero analizzati i dati forniti da
anni dalle principali Banche Centrali del mondo occidentale, perché, come
abbiamo spiegato nel nostro precedente articolo su Comedonchisciotte che
trovate QUI,
più del 90% di tutta la moneta che usiamo è creata dal nulla dal sistema
bancario attraverso i prestiti.
Quando faccio questa affermazione, la
maggior parte delle persone mi chiedono : ma allora, se la banca crea il denaro
dal nulla, come fa a fallire ?

Oggi devo dire che
questa idea è stata messa a dura prova dalle ultime vicende bancarie, perché
tutti i provvedimenti che sono stati adottati hanno reso sempre più rischiosi i
depositi di denaro presso una banca, ma nonostante tutto il conto corrente venga
ancora percepito dalle persone come il luogo dove sono custoditi i nostri risparmi.
Il secondo
modello è quello che viene fornito dalla Banca d'Italia, che definisce le
banche come "Intermediari", sostenendo che : "Nell'ordinamento italiano l'attività
bancaria consiste nell'esercizio congiunto della raccolta di risparmio e di
fondi liquidi tra il pubblico e della concessione del credito." Questa
definizione delle banche è ancora più errata e rimane una delle convinzioni più
radicate nell’immaginario collettivo, su come viene gestito il denaro
all'interno del sistema bancario : la maggior parte delle persone è convinta
che la banca presti solamente il denaro ricevuto in deposito dai clienti.
Il terzo e
ultimo modello ci viene fornito dai testi universitari e si è radicato nella
testa di molti esperti economici, oltre che di diversi "sovranisti
monetari". Secondo questo modello la banca sarebbe un sorta di “moltiplicatore
di moneta”, cioè è in grado di creare denaro attraverso un meccanismo chiamato
"riserva frazionaria", che funziona in questo modo : supponiamo io
depositi presso una banca 100 euro, la banca dovendo garantire la cambiabilità
di quel deposito in moneta contante, accantona il 10% come riserva (da qui
deriva il nome di "riserva frazionaria") e presta i rimanenti 90
euro, che andranno a costituire un'altro deposito in banca. Anche su
quest'ultimo la banca effettua una riserva del 10%, pari a 9 euro e presta i
rimanenti 81 euro, e così via fino ad esaurimento degli euro rimanenti. Si può
facilmente dimostrare che alla fine di tutti i passaggi, i 100 euro iniziali
hanno prodotto depositi per 1.000 euro, cioè 10 volte i contanti iniziali.
Ovviamente se la percentuale di riserva sale al 20%, si può facilmente
verificare che il moltiplicatore monetario scende a 20, mentre se scende al 5%
il moltiplicatore sale a 20, cioè è sempre inversamente proporzionale alla percentuale
di riserva.
Nella realtà, nessuno di
questi tre modelli rappresenta il funzionamento del sistema bancario moderno,
perché le funzioni di deposito e prestito sono oggi totalmente separate ed
indipendenti. La banca può prestare denaro creandolo letteralmente dal nulla
quando gli viene chiesto un prestito, senza che debba prenderlo da qualche
parte. Prima di vedere come viene creato il denaro attraverso il prestito,
analizziamo cosa succede quando depositiamo 1.000 euro in contanti nel nostro
conto corrente.
Ricordiamo un
fatto importantissimo e cioè che la moneta bancaria altro non è che un debito
della banca nei confronti del cliente, in base all'art.1834 del c.c. che recita
: "Nei depositi di una somma di
danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a
restituirla nella stessa specie monetaria, …, a richiesta del depositante".
Quindi la banca in realtà crea una sorta di cambiale, con la quale però noi possiamo
comprare qualsiasi bene o servizio, in quanto è accettata da tutti come fosse
denaro contante. Tutto è basato sulla constatazione pratica che la maggior
parte delle persone preferisce utilizzare (anche perché oggi costretta!) la
moneta elettronica senza cambiarla quasi mai in contanti.

L'importante
è aver capito la vera natura della moneta bancaria, che è semplicemente una promessa
di pagamento, la quale però non viene quasi mai restituita per essere cambiata,
per cui la banca può tenere al suo interno solo una sempre più piccola quantità
di contanti per garantire la cambiabilità nei soli e rari casi in cui questa
richiesta venga effettuata.
Ma allora cosa succede
quando Caio va in banca a chiedere un prestito di 100.000 euro per acquistare
una casa da Sempronio ? Per semplicità facciamo l’ipotesi che Sempronio abbia
un conto corrente presso la stessa banca di Caio, tratteremo un’altra volta il
caso ben più frequente nel quale le due banche sono diverse, perché saremmo
costretti a spiegare come avvengono i pagamenti tra le banche, che complica il
discorso senza però cambiarne la sostanza.
Quando la
banca concede il prestito, non fa altro che scrivere la cifra di 100.000 euro
sul conto corrente di Caio, con la quale potrà essere comprata la casa di
Sempronio, ma in cambio chiede la firma di un contratto di mutuo con ipoteche
reali sul bene acquistato. In questo modo la banca ottiene un documento scritto
che gli certifica che la cifra creata dal nulla e prestata a Caio, sarà da lui
restituita con gli interessi, e questo gli permette di inserire questo
contratto nel proprio attivo di bilancio, a garanzia del passivo creato con il
prestito. In pratica è Caio stesso che dà le garanzie alla banca per creare
quel denaro dal nulla, ma nonostante ciò è costretto comunque a pagare
interessi alla banca.
Al
compromesso questo passivo passerà dal conto corrente di Caio a quello di
Sempronio, che abbiamo detto si trovano entrambi nella stessa banca, permettendo
il trasferimento di proprietà della casa. In realtà Caio non ha ricevuto denaro
contante, ma solo una promessa di pagamento in contanti, che ha poi girato a
Sempronio, il quale anch’esso probabilmente non la incasserà mai, preferendo
tenerla depositata presso la banca in forma elettronica, cioè nella forma di
promessa di pagamento in contanti.
Quindi la
banca crea delle promesse di pagamento in contanti che in realtà, se non ci
fossero le leggi ad impedire l'utilizzo dei contanti, non riuscirebbe a
mantenere perché non ha contanti a sufficienza per cambiare tutti i depositi
che crea.
Ora, cosa
succede se Caio non restituisce il debito che ha contratto ? La banca rimane
sempre debitrice verso Sempronio di 100.000 euro, che ha ricevuto questa
promessa al rogito notarile di vendita della sua casa, ma questo fatto non è un
problema per la banca se ha l’assoluta certezza che Caio restituirà il capitale
più gli interessi. Ma se Caio smette di pagare il debito che ha contratto, la
banca dovrà onorare di tasca propria il debito di 100.000 euro che Caio ha
trasferito a Sempronio, per cui dovrà mettere all’asta la casa acquistata da
Caio per recuperare una parte di quel debito.
Ci sono
ovviamente dei requisiti, fissati dalle leggi bancarie, che la banca deve avere
per creare nuovi depositi dal nulla e sono essenzialmente due, che cerchiamo di
semplificare. Innanzi tutto deve possedere una riserva obbligatoria di contanti
depositati presso la Banca d’Italia a garanzia dei depositi presenti nel
proprio bilancio, ma questa riserva è pari solo all’1% di tutti i depositi,
cioè nel nostro esempio 1.000 euro, e addirittura si azzera nel caso di
depositi vincolati per più di 2 anni. Inoltre deve dimostrare di avere un
patrimonio pari a circa l’8% del rischio di credito, che nel caso di un
appartamento residenziale, è pari al 35%, per cui nel nostro esempio specifico questo
patrimonio minimo si riduce fino al 2,8%.

Questo
significa che nei periodi di crisi economica come quello che stiamo vivendo,
l’instabilità economica aumenta esponenzialmente proprio perché le persone
hanno maggiormente bisogno di prestiti ma contemporaneamente hanno anche meno
possibilità di poterli restituirli con gli interessi.

Considerato
che nell’Eurozona, la Banca Centrale Europea fino ad oggi ha creato denaro
esclusivamente per prestarlo al sistema bancario o per acquistare Titoli sui
mercati finanziari attraverso il Quantitative Easing, gli unici soggetti che
possono creare denaro per immetterlo nell’economia reale sono solo le banche,
che in Italia sono tutte private. Ma allora, visto che le banche possono creare
denaro solo ed esclusivamente attraverso i prestiti, ne consegue che tutto il
denaro che usiamo è gravato da interessi che sottraggono continuamente risorse
dalla nostra economia.
Questo fatto dimostra che se tutte le banche smettessero di fare
prestiti, non ci sarebbe denaro a sufficienza per rimborsare tutti i debiti e
la moneta scomparirebbe dalla circolazione. Corollario ancora più assurdo è che
senza il debito non ci sarebbe il denaro per far funzionare l’economia.
Ma essendo il
debito matematicamente inestinguibile, come abbiamo dimostrato nel precedente
articolo, ne consegue che la moneta a debito funziona come la ruota per i
criceti, costringendoci a lavorare all’infinito per restituire un debito che
non finisce mai.
Un sistema economico
come questo, caratterizzato da una moneta creata attraverso un debito e gravata
da interesse, poteva avere un senso quando la moneta rappresentava un
corrispettivo in oro, perché non era possibile creare denaro se non si avevano
a disposizione grandi quantità di metalli preziosi. Nella storia sono stati
inventati molti strumenti monetari alternativi all’oro che avevano la funzione
di amplificare la base monetaria aurea dell’epoca, perché non era insufficiente
a permettere la grande quantità di scambi economici che lo sviluppo del commercio
richiedeva.
I Mamrè della
Palestina, le Lettere di Credito dei Templari, le Note di Banco delle prime banche
private, le Banconote delle prime Banche Centrali, avevano la funzione di
aumentare la massa monetaria aurea, altrimenti scarsa perché la quantità di oro era insufficiente per tutti gli scambi.
Ma dal 1971, cioè da quando Nixon ha definitivamente squarciato l’ultimo velo
residuo che collegava il denaro ai depositi in oro, la moneta ha perso
completamente qualunque valore intrinseco per diventare una vera e propria
moneta fiduciaria caratterizzata da un valore esclusivamente convenzionale, per
giunta garantito dall’unica istituzione detentrice ancora oggi della sovranità
monetaria, cioè lo Stato per conto dei suoi cittadini.
Com'è possibile allora, che proprio lo
Stato non abbia i soldi per garantire il benessere di tutti i suoi cittadini,
nonostante il denaro possa essere creato dal nulla e senza alcun problema ?
Questo è una
domanda sulla quale vale la pena di riflettere e che approfondiremo nei
prossimi articoli.
Fabio Conditi
Fabio Conditi