DI CHI E' LA SOVRANITA' MONETARIA ?

La domanda del titolo ha una grande importanza, perché certamente il denaro è in grado di risolvere la maggior parte dei problemi economici che abbiamo.
Ognuno di noi può avere una idea diversa di come potrebbe farlo, ma è indubbio che se lo Stato potesse creare denaro, avrebbe possibilità economiche che oggi gli sono precluse, quali ridurre il debito pubblico e gli interessi conseguenti, finanziare investimenti produttivi, ridurre le tasse o i costi dei servizi per i cittadini, sostenere le categorie sociali in difficoltà oppure creare nuove opportunità di lavoro.
Insomma una maggiore disponibilità di denaro è in grado di risolvere i problemi economici di uno Stato e quindi diventa importante chiarire chi ha questa possibilità e come la utilizza attualmente.
Tutte le volte che si individua una qualche manovra economica risolutiva, la frase più classica che ci viene ripetuta è che "non ci sono soldi", senza considerare che il denaro, non essendo più legato all'oro, non può essere scarso ma anzi viene anche oggi creato in grandi quantità.
La BCE fa la sua parte attraverso il Quantitative Easing e i prestiti LTRO alle banche, ma la quota maggiore di denaro creato dal nulla, lo creano le banche private attraverso i prestiti all'economia, che generano la moneta elettronica che costituisce più del 90% di tutto il denaro che usiamo.
Quindi è ormai chiaro che oggi il denaro può essere creato con un semplice clic del computer, per cui in realtà il problema non è la mancanza di soldi, visto che di clic nel computer ne possiamo fare quanti ne vogliamo. Il problema è come sempre il solito, quello di chi ha il potere di farlo, quel clic, e di come lo usa questo potere.
Tutti diamo per scontato che lo Stato Italiano non abbia più la sovranità monetaria, cioè il potere di creare il denaro, almeno da quando ha aderito all'Eurozona, ed il soggetto indiziato di avercela portata via, sembra essere la Banca Centrale Europea.
Nella mia vita ho però capito che "l'ovvio non lo controlla mai nessuno" e che questa nostra propensione a credere ad una cosa, senza prima averla verificata, ci induce spesso a trarre conclusioni anche molto sbagliate, addirittura opposte alla realtà.
Quindi mi sono chiesto la cosa più banale : "In Italia, di chi è la sovranità monetaria ?"
Innanzi tutto è necessario chiarire che per sovranità monetaria "si intende il diritto o potere da parte di un soggetto di emettere o stampare moneta avente validità nel proprio territorio".

La sovranità monetaria nel passato era il diritto del sovrano ad emettere monete in metalli preziosi con la propria effige, per la quale aveva il diritto di percepire un utile pari ad una percentuale del metallo utilizzato per coniarle. Detta percentuale rappresentava il "signoraggio", che deriva dalla locuzione "aggio del signore", e che quindi rappresenta il diritto tipico di chi ha la sovranità monetaria.
Vediamo allora cosa dice la Banca d'Italia sulla sovranità monetaria e sul signoraggio, nella spiegazione che troviamo nel suo sito ufficiale QUI : "Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Per le banche centrali, il reddito da signoraggio può essere definito come il flusso di interessi generato dalle attività detenute in contropartita delle banconote in circolazione o, più generalmente, della base monetaria. … Oggi, quindi, il signoraggio viene percepito in prima battuta dalle banche centrali, le quali tuttavia lo riversano poi agli Stati, titolari ultimi della sovranità monetaria."
Quindi proprio la Banca d'Italia ci spiega due cose straordinarie :
1 - Che la sovranità monetaria è ancora degli Stati nazionali;
2 - Che anche il signoraggio derivante dall'emissione o la stampa di moneta, spetta solo agli Stati nazionali.
A questo punto è necessario anche chiarire quali sono le tipologie normalmente utilizzate, che possono assumere le seguenti forme : moneta metalliche, banconota e moneta elettronica.
Le monete metalliche sono effettivamente coniate dagli Stati, che quindi su questa emissione monetaria percepiscono il signoraggio derivante dalla differenza tra il valore nominale ed il costo di conio. Questo fatto ci è stato confermato dall'ex Presidente della Banca Centrale Europea Duisenberg, che in questa intervista del 2002 che trovate QUI, aveva così risposto alla domanda di cosa ne pensava della proposta di Giulio Tremonti, allora Ministro dell'Economia, di emettere banconote da 1 e 2 euro anziché moneta metalliche : "In linea di principio non abbiamo nulla contro di essa, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che il signor Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, avrebbe perso il signoraggio, che va con esso."
Ma come è possibile che gli Stati abbiamo ancora la sovranità monetaria sulle monete metalliche, se hanno aderito tutti ad una moneta unica che è l'euro ? A questo proposito vale la pena di ricordare che le monete metalliche sono emesse da ciascuno Stato con un simbolo che le identifica in modo univoco come "Moneta di Stato Nazionale". L'Italia ad esempio in tutte le sue monete metalliche ha un piccolo simbolo caratterizzato da una R ed una I sovrapposte che sono le iniziali di Repubblica Italiana.
Come ho ampiamente spiegato QUI in realtà l'euro è un sistema di monete nazionali diverse, aventi però la stessa unità di misura ed un rapporto di cambio fisso (ad esempio 1 euro italiano = 1 euro tedesco). Addirittura da anni alcune nazioni stanno coniando monete metalliche di valore superiore a 2 euro che hanno però validità solo entro i confini nazionali, come la Finlandia, che abbiamo interpellato, la quale ci ha confermato che le monete da 5 euro coniate dalla sua Zecca di Stato non rientrano nelle quantità autorizzate dalla BCE.
Quindi per le monete metalliche la sovranità monetaria è sicuramente dei vari Stati Nazionali, alla Banca Centrale Europea è stato solo affidato il compito di approvare il volume di conio, in base all'art.128 comma 2 del TFUE.
Le banconote sono invece emesse dalla BCE, la quale in base all'art.128 del TFUE, "ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione." Ma specifica anche che " Le banconote emesse dalla Banca Centrale Europea e dalle Banche Centrali Nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione".
Ma se gli Stati hanno ancora la sovranità monetaria, allora potrebbero emettere dei Biglietti di Stato aventi validità solo all'interno dei propri confini, che non rientrano in questo articolo del TFUE.
Inoltre, a dimostrazione che la sovranità monetaria è ancora degli Stati, la Banca d'Italia stessa ci spiega nel suo sito ufficiale QUI come viene percepito il signoraggio dallo Stato sull'emissione delle banconote :
"Nel caso specifico dell'area dell'euro l'emissione delle banconote è assegnata alla BCE in concorso con le BCN. Il "reddito monetario" di ogni singola BCN è definito come il reddito annuo che essa ottiene dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi costituiti dagli enti creditizi. Questo è trasferito alla BCE e da questa ridistribuito alle BCN sulla base della loro partecipazione al capitale della BCE. Le BCN, a loro volta, lo fanno affluire ai rispettivi Stati una volta dedotte le spese di funzionamento ed effettuati i necessari accantonamenti".
Da notare che la conferma che la sovranità monetaria non è stata trasferita alla BCE, risiede anche nel fatto che la BCE stessa è costretta a mettere le sue banconote al passivo del suo bilancio, come una qualsiasi promessa di pagamento o cambiale, che quindi deve essere garantita da un Titolo all'attivo e annullata alla restituzione.
Le banconote, come le antiche "note di banco", erano delle promesse di pagamento in moneta di Stato, certificato dalla scritta "Pagabile a vista al portatore" e quindi dovevano essere iscritte al passivo perché rappresentavano un debito della banca centrale verso il soggetto che le possiede.
Oggi sulle banconote in euro questa scritta è stata eliminata, ma sulle banconote della FED da 100 dollari è ancora chiaramente scritto "Questa nota è a corso legale per tutti i debiti, pubblici e privati, ed è rimborsabile in moneta legale al Tesoro degli Stati Uniti, o in qualsiasi Banca della Federal Reserve". Vale quindi perché è cambiabile in moneta legale.
Solo chi ha la sovranità monetaria, può creare denaro dal nulla e metterlo all'attivo del suo bilancio, come può fare lo Stato Italiano con le monete metalliche. E' pur vero, come dichiara la BCE nel documento n.169 dell'aprile 2016, dal titolo "Profit distribution and loss coverage rules for central banks", nota n.7 a pagina 14,  che le Banche Centrali "sono protette contro l'insolvenza a causa della loro capacità di creare denaro e possono perciò operare con patrimonio netto negativo". Ma questa affermazione è una conferma indiretta che l'unico soggetto capace di creare denaro dal nulla mettendolo all'attivo del suo bilancio è ancora e solamente lo Stato.
La conferma che il reddito da signoraggio, tipico diritto di chi possiede la sovranità monetaria, spetta ancora oggi agli Stati, è stato confermato anche da Peter Praet, membro del Comitato esecutivo della BCE, intervistato da due giornalisti di Repubblica, che alla domanda se in linea di principio la BCE potrebbe stampare assegni e inviarli alla gente, ha così risposto (potete trovare l'intervista integrale QUI) : "Sì, tutte le banche centrali possono farlo. È possibile emettere moneta e distribuirla alle persone. Questo è "Helicopter Money" (ndr Denaro dall'elicottero). L'Helicopter Money darebbe alla gente una parte del valore attuale netto del signoraggio futuro, il profitto che si realizza sulle future banconote."
In sostanza sia la Banca d'Italia che la Banca Centrale Europea sono concordi nei loro documenti nel ritenere che la sovranità monetaria è ancora dello Stato e dei cittadini, i quali sono i destinatari ultimi di tutto il signoraggio, cioè del reddito derivante dalle emissioni monetaria :
- sia quello incassato direttamente dallo Stato con la creazione diretta di monete metalliche, come differenza tra il loro valore nominale ed i costi sostenuti per il conio;
- ma anche quello derivante dalla emissione delle banconote che è stata concessa alla BCE, ovviamente sempre detratti i costi di gestione di questa attività.
Quindi, dopo una analisi approfondita dei Trattati e dei documenti della BCE e della Banca d'Italia, possiamo affermare che la sovranità monetaria è ancora dello Stato Italiano e quindi dei suoi cittadini, i quali ricevono il signoraggio relativo all'emissione di monete metalliche e banconote.
In realtà ci stiamo dimenticando una fetta consistente della moneta che usiamo, la moneta bancaria o creditizia, che attualmente è circa il 93% di tutta quella che usiamo in Italia.
Ma la moneta bancaria è una vera e propria moneta o una semplice promessa di pagamento? Certamente è una moneta perché viene normalmente accettata come strumento di pagamento, non solo nello scambio di beni e servizi, ma anche per pagare le tasse e fare "riserva di valore".
Però è una moneta particolare, perché non è una moneta legale ed il suo valore deriva dalla promessa della banca di cambiarcela in contanti, cioè banconote e monete metalliche, in base all'art.1834 del c.c.
Quindi non si può parlare di sovranità monetaria, perché in realtà non viene creata una nuova quantità di moneta, ma un credito/debito che la banca garantisce sarà sempre cambiabile in moneta legale e che viene annullato alla restituzione del prestito. Comunque su tutto questo credito creato dal nulla dalle banche con i prestiti, viene comunque percepito un reddito, che non si chiama signoraggio, ma interesse.
Quindi è vero che lo Stato ha ancora la sovranità monetaria sulla moneta legale, cioè sulle monete metalliche, dove il signoraggio viene percepito direttamente, e sulle banconote, dove il signoraggio viene percepito in prima battuta dalla BCE, per poi essere girato alla Banca d'Italia e quindi allo Stato. Ma queste due monete sono estremamente scarse ed insufficienti a garantire tutti gli scambi economici di cui abbiamo bisogno, in quanto rappresentano solo il 7% di tutta la moneta che usiamo.
Una anomalia del nostro sistema monetario, è che le monete legali, sia le monete metalliche che le banconote, vengono fornite solo al sistema bancario che in seguito le immettono nel sistema economico esclusivamente attraverso i prestiti, incassando un signoraggio ben maggiore, cioè gli interessi, che non viene quindi percepito dallo Stato.
Quindi in definitiva, pur avendo ancora lo Stato la sovranità monetaria sulla moneta legale, questa viene immessa nel sistema economico attraverso un intermediario in regime di monopolio, le banche commerciali, le quali possono solo prestare la moneta che ricevono o che creano, sottraendo quindi enormi risorse con gli interessi.
Inoltre, essendo la moneta legale estremamente scarsa, siamo costretti ad utilizzare grandi quantità di moneta bancaria, questa sì creata solamente dal sistema bancario privato, visto che in Italia non ci sono più banche pubbliche.
Ma ripetiamo, se la sovranità monetaria è ancora dello Stato Italiano e quindi dei suoi cittadini, perché allora non viene esercitata per risolvere i problemi di scarsità monetaria ?
Proviamo ad ipotizzare quali potrebbero essere gli strumenti monetari che possono essere creati per risolvere i problemi della nostra economia e che potrebbero non essere incompatibili con i Trattati europei anche per i paesi che rientrano nell'Eurozona :
- monete metalliche di valore superiore a 2 euro, che la BCE deve approvare solo come quantità (art.128 comma 2 del TFUE);
- biglietti di Stato di qualsiasi valore, perché il TFUE dà alla BCE l'esclusiva solo delle "banconote" aventi corso legale nell'Unione (art.128 comma 1 del TFUE);
- moneta elettronica o carte di credito di Stato, che non sono prese in considerazione dai trattati, dove si parla solo di moneta metalliche e banconote, tant'è che le banche possono creare moneta elettronica senza limiti, figuriamoci se non può farlo uno Stato, che però ha il vantaggio che la può mettere all'attivo del suo bilancio in quanto detentore della sovranità monetaria;
- moneta a valenza fiscale, in quanto in base ai Trattati Europei la sovranità tributaria è ancora di competenza esclusiva degli Stati nazionali.
La motivazione per cui lo Stato Italiano potrebbe e dovrebbe procedere all'utilizzo di questi strumenti monetari per risolvere i problemi economici, derivano dalla verifica che gli strumenti monetari di cui è stata fornita la BCE, non gli hanno permesso fino ad oggi di raggiungere gli obiettivi che sono stati stabiliti dai Trattati all'art.127 del TFUE :
- compito primario della BCE è quello di raggiungere l'obiettivo principale della stabilità dei prezzi, con un livello d’inflazione intorno al 2%;
- fatto salvo questo obiettivo, sostenere le politiche economiche generali nell'Unione, al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'art. 3 del Trattato sull'Unione Europea, che sono tra gli altri una crescita economica equilibrata e la piena occupazione.
Ovviamente ci saranno sempre i convinti oppositori delle politiche di creazione del denaro per risolvere i problemi economici, ai quali risponderemo dettagliatamente nei prossimi articoli. Essi si dividono sostanzialmente in due categorie, da una parte quelli che pensano che creando denaro si avranno anche effetti disastrosi come la svalutazione monetaria e l'inflazione galoppante, dall'altra quelli che pensano che i politici siano troppo corrotti ed incompetenti per permettergli di utilizzare uno strumento così potente come l'emissione monetaria.
Per ora mi interessava chiarire che abbiamo ancora la sovranità monetaria e quali potrebbero essere gli strumenti utilizzabili per risolvere i problemi della crisi economica.
Basterebbe solo avere una classe politica adeguata (la cosa più difficile!), che abbia come obiettivo il benessere di tutti i suoi cittadini, anziché solo quello del sistema bancario e finanziario, cioè di una piccola percentuale della popolazione.

L'assurdità di questa situazione è che ammettono chiaramente che la sovranità monetaria è comunque ancora nostra, ma i soldi per noi e per l'economia reale non ci sono mai.

Fabio Conditi