Anche se mi occupo di
economia, sono pur sempre un ingegnere strutturista originario delle Marche,
quindi so cosa significa un terremoto, non solo per averlo vissuto più volte
come cittadino, ma anche e soprattutto
perché ho visionato per lavoro molti edifici più o meno lesionati. E' una
esperienza traumatizzante, perché pensi subito alle persone che ci vivevano.
Noi abbiamo la convinzione che gli edifici siano destinati alla nostra
protezione, sia nei confronti delle intemperie che delle aggressioni, e facciamo
fatica a pensare che possano mettere a rischio la nostra vita.
In realtà
possono anche crollarci addosso, se non sono stati costruiti secondo
determinate regole sismiche, che oggi abbiamo le conoscenze ed i materiali per
applicarle a qualunque edificio.
Sono quindi emotivamente
vicino a chi ha subito questa ennesima tragedia, ma vorrei dare un contributo
non come ingegnere, ma come studioso di sistemi monetari, per evitare che dopo
il danno ci sia anche la beffa di una ricostruzione piena di incertezze e di
difficoltà finanziarie.
Qual è la
causa di questa incertezza ? Lo Stato non ha i soldi per ricostruire tutto come
era prima.
O almeno, per
farlo, dovrebbe aumentare il debito pubblico, e questo è un problema.
Una soluzione l'ha pensata Giuseppe Povia, stranamente un cantautore, ma dotato di una preziosa e rara capacità di leggere il mondo, per cui vi consiglio di ascoltarla direttamente da lui QUI.
La
ricostruzione dopo un terremoto è uno dei casi tipici nei quali la creazione
monetaria dovrebbe essere una soluzione obbligata e dovuta, da parte delle
istituzioni, perché i soldi sono uno strumento al servizio della collettività, che
deve essere utilizzato per ricostruire una ricchezza che è andata distrutta.
Allargando il
discorso, in realtà, i soldi dovrebbero possibilmente essere creati ed
utilizzati prima del terremoto, per "consolidare" gli edifici e
rendere le case antisismiche, in modo da evitare la perdita di vite umane e la
distruzione progressiva di tutto il nostro patrimonio.
Invece attualmente
la BCE, cui abbiamo ceduto le politiche monetarie ed economiche, crea continuamente
enormi quantità di denaro, ma per altri scopi molto meno nobili e necessari :
- "consolidare"
le banche, attraverso l'LTRO che fornisce prestiti addirittura ad interessi
negativi;
-
"consolidare" i mercati finanziari, attraverso il QE per circa 80 mld
di euro al mese.
Visto che le
cifre sono poco comprensibili, proviamo a visualizzare questi 80 mld di euro al
mese che la BCE crea dal nulla per il Quantitative Easing. Corrispondono a
circa di 1.000.000 di alloggi da 100 mq. in un solo mese, mentre per realizzare
1.200 alloggi ( sufficienti forse a ricostruire gli edifici distrutti con il
terremoto di Rieti) basta meno di un'ora di QE di Mario Draghi.
Ma dovrebbe
destinarlo all'economia reale e non ai Mercati Finanziari, per cui è …
impossibile !
Quella di
Povia rimane una bella ed interessante provocazione,
ma rimarrà inascoltata, perché la BCE non ha alcun interesse a farlo, né forse fa
parte dei suoi obiettivi.
Intervenire
per ripristinare i danni causati da un evento catastrofico naturale, è una tipica
attività di uno Stato, o addirittura sarebbe preferibile riuscire a prevenire
quelli che si potrebbero verificare nel futuro, salvando la vita dei cittadini,
anche con costi decisamente molto inferiori.
Visto che
sono uno dei pochi in Italia a sostenere che lo Stato ha ancora la propria
sovranità monetaria, solo che non la esercita, voglio provare ad illustrare
cosa farei io, se fossi al Governo in questo momento, per trovare concretamente
i soldi per ricostruire gli edifici distrutti dal terremoto e sostenere la
popolazione colpita da questa ennesima tragedia.
Sono stanco
di sentir ripetere promesse dall'ennesimo Presidente del Consiglio in giro tra
le macerie: "Dobbiamo pensare alla
prevenzione sismica. Dobbiamo essere
seri su questo tema. Deve essere il nostro compito per il futuro. … dobbiamo
garantire ai cittadini di poter tornare nelle loro case, di poterci restare
vicino. Di poter uscire dalle tende il prima possibile. Dopo le emozioni
passeremo alle reazioni. … Ci vuole tempo. … E se quello che andava fatto non è
stato fatto in 70 anni non sarà fatto in 7 mesi".
Come ci vuole tempo ? Per salvare le banche
bastano settimane, e per i cittadini ci vogliono anni !?!?
Il denaro
oggi può essere creato con un clic del computer, e la BCE ne crea in grandi
quantità ma viene destinato solo alle banche ed ai mercati finanziari.
In realtà lo Stato ha ancora la propria
sovranità monetaria, solo che non la esercita.
La
spiegazione più dettagliata di questa affermazione, con i documenti della BCE e
della Banca d'Italia che lo ammettono, la potete trovare QUI.
Riporto da
questo articolo, alcuni degli strumenti che ho ipotizzato per lo Stato italiano,
in modo da permettergli di creare denaro per ricostruire gli edifici distrutti
dal terremoto, ma con soluzioni compatibili con gli attuali Trattati Europei (ovviamente
è necessario anche un Governo che abbia la volontà politica di utilizzarlo per
i cittadini e non solo per le banche ed i mercati finanziari …) :
1) monete
metalliche di valore superiore a 2 euro, che la BCE deve approvare solo come quantità
(art.128 comma 2 del TFUE);
2) biglietti
di Stato di qualsiasi valore, perché il TFUE dà alla BCE l'esclusiva solo delle
"banconote" aventi corso legale nell'Unione (art.128 comma 1 del TFUE);
3) moneta
elettronica o carte di credito di Stato, che non sono prese in considerazione
dai trattati, dove si parla solo di moneta metalliche e banconote, tant'è che
le banche possono creare moneta elettronica senza limiti;
4) moneta a
valenza fiscale, in quanto in base ai Trattati Europei la sovranità fiscale è
ancora di competenza esclusiva degli Stati nazionali.
Non avendo
ancora una situazione chiara e completa degli edifici interessati da
quest'ultimo terremoto, possiamo basarci su quanto accaduto a L'Aquila, facendo
delle proporzioni in base al numero degli abitanti dei comuni colpiti. Sono
passati 8 anni e sono stati spesi circa 12 miliardi di euro, ma L’Aquila è un
comune di circa 70.000 abitanti, mentre Amatrice, Accumoli ed Arquata del
Tronto sono comuni con meno di 5.000 abitanti, quindi i danni dovrebbero essere
inferiori.
Se
ipotizziamo 2 miliardo di euro per la ricostruzione, non dovremmo essere molto
distanti.
Vediamo nel
dettaglio come possono essere creati 2 miliardo di euro da parte dello Stato, con
alcune proposte concrete e realizzabili.
1) Monete metalliche
Questa è
l'ipotesi più semplice e realizzabile. Il Ministero dell'Economia e delle
Finanze decide di emettere monete metalliche da collezione avente un valore
nominale di 500 euro e realizzate in lega speciale, con riferimento grafico alla
ricostruzione per il terremoto, per un totale di 4 mln di pezzi.
Anche per le
monete da collezione, è necessaria l'autorizzazione della BCE per quanto
riguarda il volume di conio, per cui il Governo potrebbe presentare questa
proposta alla Banca d'Italia ed alla BCE, richiedendone l'approvazione.
Per evitare
possibili contestazioni, mi sono preso la briga di calcolare il volume
complessivo di monete metalliche approvato negli anni in tutta l'Eurozona,
calcolato per i singoli Stati.
Da questa
interessante analisi, risulta che non c'è un criterio univoco nell'attribuzione
ai vari paesi, né una proporzione in base a qualche parametro economico.
In
particolare la BCE ha approvato un volume di conio di monete metalliche per la
Germania di circa 17 mld di euro, mentre per l'Italia ne sono stati approvati solo
7 mld di euro.
Considerate
le dimensioni delle due economie, non c'è alcun motivo per giustificare questa
sproporzione a nostro svantaggio e questo spiega perché è molto probabile
trovare euro tedeschi nelle nostre tasche, a volte anche più di quelli italiani.
Quindi il
Governo può chiedere alla BCE, attraverso la Banca d'Italia, l'approvazione di
questo maggior volume di conio, giustificandolo con la necessità di reperire
risorse per la ricostruzione degli edifici per la popolazione che ha subito il terremoto.
E' vero che
la BCE potrebbe rifiutare di approvare questo maggior volume di conio, ma
dovrebbe anche giustificare come mai alla Germania è stato autorizzato, rispetto
all’Italia, un volume molto più grande tutti gli anni (solo negli ultimi tre
anni, alla Germania è stato autorizzato un volume di 1.800 milioni di euro, mentre
all'Italia solo 130 milioni di euro).
Questa
soluzione permetterebbe allo Stato di vendere ai collezionisti di tutto il
mondo queste monete, oppure di depositarle presso la Banca d'Italia, ottenendo
in cambio moneta elettronica utilizzabile per finanziare la ricostruzione.
Come confermò
l'ex Presidente della Banca Centrale Europea Duisenberg, in un intervista del
2002 che trovate QUI,
lo Stato sulle monete metalliche incassa un signoraggio derivante dalla
differenza tra il valore della moneta ed il suo costo di emissione, che è al
massimo di pochi euro, mentre sulle banconote il signoraggio è solo quello
derivante dai redditi ricavati nell'attività di prestito al sistema bancario,
che sono molto inferiori.
2) Biglietti di Stato
L'emissione
di biglietti di stato da 500 euro specifici, non essendo considerabili
"banco-note", cioè emissioni cartacee da parte di una banca, è
certamente una operazione politica ben più "aggressiva" e certamente
più difficile da sostenere da parte di uno Stato, anche se i trattati dicono
espressamente che solo "Le banconote
emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali
costituiscono le uniche banconote aventi
corso legale nell'Unione" (art.128 comma 1 del TFUE).
Si parla quindi
solo di "banconote", cioè di "note di banca", ma non di "biglietti
di stato", che hanno un'altra natura giuridica, perché sono emessi da uno
Stato sovrano.
Hanno il
vantaggio che nei Trattati Europei non è prevista l'approvazione da parte della
BCE. L'ultimo esempio di biglietto di stato italiano, però, sono state le 500
lire di carta-moneta, ma non hanno avuto una grande "fortuna" …
3) Moneta elettronica o Carta di Credito di
Stato
La moneta
elettronica viene attualmente creata dal nulla dalle banche quando fanno i
prestiti, per approfondimenti su questo tema un documento fondamentale è quello
della Bank of England che trovate QUI.
Oppure ho provato a spiegarlo in modo più semplice in questo articolo QUI.
In Italia
purtroppo non abbiamo una banca pubblica, visto che la Cassa Depositi e
Prestiti lo è solo in parte, perché in realtà è controllata dalle Fondazioni
Bancarie private, attraverso un 30% di azioni privilegiate.
Se lo Stato
avesse una banca pubblica, o nazionalizzasse una esistente come MPS, questa potrebbe
ricevere prestiti dalla BCE, attualmente ad un tasso d'interesse addirittura
negativo, che potrebbe essere utilizzato per la ricostruzione. Ma sarebbe
denaro preso in prestito che dovrebbe essere restituito.
Considerato però
che la moneta elettronica viene creata dal nulla dalle banche private, senza
alcun controllo da parte della BCE e delle norme dei trattati, cosa impedisce
allo Stato di fare altrettanto ?
Se la moneta
elettronica oggi ha valore ed è accettata per il pagamento delle tasse, lo
Stato potrebbe creare una sorta di moneta complementare di tipo elettronico che
può chiamare SIT, abbreviazione di Sconto Italiano delle Tasse.
In pratica il
Ministero dell'Economia e delle Finanze apre presso di sé un conto intestato ad
ogni cittadino italiano, legato al codice fiscale, sul quale contabilizzare i
SIT, che possono essere utilizzati per il pagamento delle tasse, essendo una
sorta di "Sconto Italiano sulle Tasse" che lo Stato dichiara di
accettare, visto che ha ancora la sovranità fiscale, riconoscendo che un SIT
vale un Euro.
I cittadini
possono ricevere SIT creati dal nulla dal Ministero dell'Economia e delle
Finanze, che non rappresentano un debito e con cui si possono effettuare
pagamenti direttamente in SIT, perché vista la quantità di tasse che dobbiamo
pagare, non ci dovrebbero essere problemi di accettazione.
Si potrebbe
addirittura permettere il deposito di Euro nel conto SIT, con cambio alla pari,
in modo che lo Stato possa utilizzare queste somme per la realizzazione di
opere di interesse pubblico, come accade quando depositiamo contanti presso una
banca, la quale, diventando proprietaria di questi soldi, ne dispone
liberamente.
La
possibilità di risparmiare in SIT, anziché in Euro elettronici, può diventare
più allettante se solo si considera la maggiore garanzia e tutela offerta dallo
Stato. Infatti oggi le banche con il bail-in, sono diventate un luogo dove i
nostri risparmi sono molto meno sicuri e tutelati, in contrasto con quanto prevede
la nostra Costituzione all'art.47 : "La
Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina,
coordina e controlla l'esercizio del credito".
In base ai
Trattati Europei, la sovranità fiscale è ancora di competenza esclusiva degli
Stati nazionali.
Per questo
motivo lo Stato può emettere Titoli che abbiano valore solo per il pagamento
delle tasse.
Devono essere
però "crediti fiscali non pagabili", cioè possono essere solo utilizzati
per ridurre le tasse a chi le deve pagare, mentre non possono essere
"cambiati in euro". Possono però, in alternativa e se necessario,
essere "venduti a sconto" sul mercato finanziario o in banca, come
qualsiasi altro titolo finanziario.
Inoltre
l'utilizzo di questi CRF, che è l'abbreviazione di Certificati di Riduzione
Fiscale, sarà differita di almeno due anni per permettere all'economia di crescere,
aumentando il PIL e di conseguenza le entrate fiscali per lo Stato. In questo
modo le minori entrate fiscali, derivanti dall'utilizzo dei CRF, verranno
compensate dalla loro crescita per l'aumento del PIL (per maggiori dettagli vi
consiglio il sito di Marco Cattaneo QUI,
il primo che ha ipotizzato l'utilizzo di questo strumento monetario per
risolvere la crisi economica in Italia).
Tra l'altro
potrebbe essere uno strumento esclusivamente elettronico, come il SIT descritto
prima.
Conclusioni
Quando siamo
colpiti emotivamente da una tragedia come questo terremoto, il primo pensiero
va sempre alle vittime inconsapevoli di queste catastrofi, che hanno subito perdite
enormi soprattutto per le più importanti vite umane, a cui si aggiunge la distruzione
economica di quasi tutto ciò che hanno.
In realtà noi
abbiamo gli strumenti tecnici per migliorare la sicurezza sismica dei nostri
edifici e quindi abbiamo anche il dovere di studiare un sistema perché sia
possibile trovare le fonti di finanziamento per la realizzazione delle opere necessarie a trasformare
tutto il nostro patrimonio immobiliare ed impedire il ripetersi di questo massacro
umano e disastro economico.
Che
differenza c'è tra gli effetti della distruzione per bombardamento in una zona
di guerra come Aleppo e le conseguenze del terremoto ad Amatrice, dove le
vittime sono per ora 250 ?
Se siamo contro
il potere distruttivo della guerra, allora a maggior ragione dovremmo tutti concordare
nella necessità di creare le condizioni perché i danni conseguenti a questi
eventi sismici, purtroppo frequenti in Italia, siano limitati al massimo
possibile.
Considerato che è ormai risaputo che il
nostro territorio è certamente sismico, dire che lo Stato non ha i soldi per
ricostruire dopo un terremoto o addirittura per proteggere la vita dei suoi
cittadini prima che questi eventi accadano, significa davvero dire che lo Stato
non esiste.
Lo Stato, che
siamo in definitiva tutti noi, ha un senso come istituzione, solo se riesce ad
intervenire a sostegno dei cittadini quando sono in difficoltà, come prevede la
nostra Costituzione all'articolo 3, altrimenti viene meno ad uno dei suoi
compiti principali : "È compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
E le
conseguenze di un terremoto sono certamente, e senza ombra di dubbio, un
ostacolo di ordine economico, che lo Stato ha il dovere di rimuovere e di
prevenire.
Per farlo, io
sostengo che lo Stato, fino a prova contraria, ha ancora la propria sovranità
monetaria, come ammettono sia la Banca d'Italia che la BCE.
Le diverse
soluzioni che ho sopra esposto, valide anche all'interno degli attuali Trattati
Europei, senza la necessità di modifiche, prevedono l'adozione di strumenti
tipici di uno Stato che ha la sovranità monetaria, solo che non vengono
utilizzati, perché si preferisce lasciare ad altri soggetti il potere di
decidere delle nostre vite.
Ma se ci fosse un Governo che ha la volontà
politica di utilizzare uno dei metodi che ho illustrato, cosa può succedere allo
Stato ? Siamo proprio sicuri che qualcuno
avrebbe il potere di opporsi ad una di queste soluzioni ? E come potrebbe farlo ?
Faccio un
appello a tutte le forze politiche, affinchè possiamo tutti provare a ragionare
su come utilizzare la nostra sovranità monetaria, al fine di trovare soluzioni
di riforma definitive ed uscire da questo tunnel senza fine.
La mia
sensazione è che questo tunnel può essere paragonato al mito della caverna di
Platone, dove noi viviamo rinchiusi volontariamente, spaventati da ciò che
vediamo e che crediamo sia vero, non avendo mai il coraggio di uscire per acquisire
consapevolezza e verificare se le cose sono realmente come sembrano o come ci
raccontano.
L'Italia è un
grande paese che ha una storia ed un patrimonio umano ed artistico che tutti ci
invidiano, che dobbiamo assolutamente tutelare e valorizzare : dobbiamo solo
acquisire consapevolezza e prendere in mano il nostro destino, prima che sia
troppo tardi.
La moneta deve essere di proprietà dei
cittadini e libera dal debito.
Fabio Conditi
Fabio Conditi