Sono trascorse appena
poche settimane dalla devastante scossa che ha di fatto spaccato l’appennino
centrale, causando notevolissimi danni a
molti centri urbani ed il loro conseguente abbandono da parte della
popolazione.
Ma già oggi, questa
tragedia epocale sembra essere scivolata nel dimenticatoio, superata dalle
notizie e dagli eventi che
inesorabilmente occupano i media
nazionali.
Sempre più va
diffondendosi nelle popolazioni colpite dal sisma, il sentimento di essere
state già abbandonate al loro destino, condannate ad un esilio perenne, lontano
dai luoghi a loro più cari. Lo stesso sindaco di Amatrice, in audizione al
Parlamento, ha sollevato la questione, ritenendo che “qualcuno “ già si fosse
defilato, dimenticando gli impegni presi tanto solennemente all’indomani del
sisma.
La nostra proposta, la
proposta di Moneta Positiva, ha invece lo scopo di fornire alle persone
coinvolte dal terremoto la certezza di un domani migliore, senza dubbi e senza
tentennamenti, restituendo loro ciò che purtroppo la natura selvaggia gli ha
sottratto.
Lo Stato conia monete da 5 e da 10 euro, valide solo nel territorio italiano, per finanziare la ricostruzione dei comuni distrutti dall'ultimo terremoto nel Centro Italia, monete che hanno anche un grande valore simbolico perché rappresentano due edifici molto rappresentativi della nostra cultura :
- la moneta da 5 €
raffigura la chiesa di Amatrice, dedicata a San Francesco patrono d'Italia, che
è stata distrutta dal terremoto;
- la moneta da 10 €
raffigura la basilica di Norcia, dichiarata anche patrimonio dell'umanità,
dedicata a San Benedetto patrono dell'Europa, che è stata distrutta dal
terremoto.
La proposta è quella di
coniare monete metalliche per un totale di 6 mld di €, da destinare al
finanziamento della ricostruzione dei paesi distrutti dal terremoto in Centro
Italia, senza aumentare il debito pubblico, con notevoli implicazioni sui conti
pubblici e sui parametri oggetto dei Trattati :
- incremento del PIL
dell’ordine dello 0,6% (stima prudenziale);
- extra-gettito fiscale
per lo Stato di circa 5 miliardi di euro, a parità di condizioni, derivante dalla creazione di nuova ricchezza,
quale conseguenza dell’incremento del PIL.
- miglioramento dei
rapporti Debito/ PIL (-1%) e Deficit/ PIL (-0,3%), ottenuto senza misure di
riduzioni di spesa, aumenti d’imposte, taglio dei servizi e privatizzazioni.
Lo Stato italiano
infatti, ha ancora la sovranità monetaria e
le monete metalliche sono la chiara espressione di questa sovranità;
riteniamo importante utilizzarla per ricostruire i paesi distrutti dal
terremoto, che sono una urgenza imprescindibile che deve essere subito risolta,
anche per limitare al minimo il disagio della popolazione.
La legislazione italiana
in materia ha prodotto provvedimenti che negli ultimi 30 anni hanno smantellato
il sistema monetario nazionale per dipendere dal sistema bancario privato e dal
sistema autonomo dell'Eurozona.
Attualmente la sovranità
monetaria è ancora in mano allo Stato che però non ha, o ha deciso di non
utilizzare, gli strumenti per esercitarla. La stessa Banca d’Italia afferma che
la sovranità monetari è dello Stato italiano.
Infatti la Banca
d'Italia definisce signoraggio "l'insieme dei redditi derivanti
dall'emissione di moneta" e spiega che "viene percepito in prima
battuta dalle banche centrali, le quali tuttavia lo riversano poi agli Stati,
titolari ultimi della sovranità monetaria".
Nel 2015, la Banca
d’Italia ha versato alle casse dello Stato circa 3 miliardi di euro.
Il volume di emissione di nuove monete metalliche per 6 miliardi di euro è stabilito in base al fatto che la Germania conia monete metalliche da 5 euro
valide solo sul proprio territorio ed è il paese che ha coniato il maggior
volume di monete metalliche nell'Eurozona, pari a circa 17 mld di €, contro
solo 7 mld di € dell'Italia. Sulla base di questa evidente disparità, possiamo
chiedere alla BCE l'approvazione per un aumento di volume di conio di almeno 6
miliardi di euro.
Le nazioni che
attualmente stanno coniando monete con metalli non pregiati, ma diverse da
quelle previste dalla BCE, sono le seguenti :
- la Finlandia dal 2003
conia monete da 5 euro;
- la Slovenia conia
monete da 3 euro;
- il Portogallo conia
monete da 2,5 - 5 - 7,5 - 10 euro;
- l'Austria conia monete
da 10 euro;
- la Germania conia
monete da 5 euro.
Queste monete sono di
proprietà dello Stato, sono valide solo sul loro territorio nazionale e sono
accettate dal sistema bancario.
I punti di forza della
proposta sono i seguenti:
1- Si rendono immediatamente disponibili le
risorse finanziare;
2- Non c’è alcun incremento del debito pubblico;
3- L’emissione di moneta ha un impatto
significativo sia sul PIL che sui parametri oggetto dei Trattati;
4- Per realizzare questa iniziativa non è
necessario uscire dall’Euro o modificare i Trattati ;
5- L’emissione monetaria si sostanzia come una
automatica riduzione del debito pubblico di pari importo ( cioè il debito
pubblico scende di 6 miliardi, a parità di spesa pubblica);
6- L’incremento del PIL determina, a parità di
condizioni, un extra-gettito a favore dello Stato.
Riteniamo la discussione
di questa proposta essenziale ed imprescindibile quale reale forma di
reperimento delle risorse da destinare alla ricostruzione post-terremoto, per
aiutare realmente e subito le popolazioni colpite.
Stefano Di Francesco e Fabio Conditi